BRINDISI
Brindisi (Brinnisi in dialetto brindisino, Brundisium in latino, Brentèsion o Vrindhision in greco antico, Brunda in messapico) capoluogo dell’omonima provincia in Puglia. Città antichissima, porta d’Oriente in un crocevia di culture e genti, ha vissuto una storia altalenante, caratterizzata da periodi aurei e periodi di decadenza, sempre in stretta correlazione alla sua posizione geografica e all’importanza del suo porto. Nel 267 a.c. Brindisi fu conquistata dai Romani e divenne un importantissimo scalo per la Grecia e l’Oriente. La città conobbe durante il periodo romano la sua età aurea e godette di importanti collegamenti stradali con Roma attraverso vie consolari quali la via Appia (la Regina Viarum) e la Via Traiana. Importante crocevia, soprattutto per chi si recava in Grecia per motivi culturali, Brindisi diede i natali al poeta Marco Pacuvio. Giulio Cesare e Ottaviano si imbarcarono da Brindisi per raggiungere l’Egitto, e Marco Tullio Cicerone sostò nella città in quanto ospite di Lenio Flacco e vi scrisse le Lettere Brindisine. Il celebre Virgilio vi morì il 21 settembre 19 a.C. mentre tornava da un viaggio in Grecia.
Sede episcopale sin dall’età apostolica, Brindisi fu un centro importante per l’evangelizzazione della zona. Fu nella sua Cattedrale che ebbero luogo le nozze del principe normanno Ruggero, figlio di re Tancredi (che nel 1192 vi lasciò a ricordo una fontana monumentale) e quelle dell’imperatore Federico II di Svevia con l’erede alla corona di Gerusalemme, Isabella (o Jolanda) di Brienne (9 novembre 1225). Fu ancora Federico II che nel 1227 partì dal porto brindisino per la Sesta crociata. L’annessione al Regno d’Italia, nel 1860, e l’apertura del canale di Suez, nel 1869, portarono a Brindisi una linfa vitale nuova, che permise alla città di diventare un importante snodo mercantile per l’India, che era all’epoca una colonia britannica. Durante la seconda guerra mondiale la città divenne sede del comando alleato per il basso Mare Adriatico, acquisendo una notevole importanza strategica e pagando tale ruolo con diversi bombardamenti nella zona storica. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, successivamente alla fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, la città offrì rifugio all’intera dinastia reale e Brindisi divenne per qualche mese capitale d’Italia.
Foto: Domenico Summa